Che tu sia uno studente di economia che inizia a porsi dubbi esistenziali, oppure tu stia pensando di scriverti un giorno a questa bellissima facoltà, oppure che tu ti sia già laureato e sia cercando un percorso post laurea, questo è l'articolo che fa per te. Vediamo insieme dove lavorare dopo la laurea in economia, per chi si laurea negli anni ‘20.
Carriere per chi ha finito la triennale in economia
Ecco alcune possibili figure professionali che iniziano il proprio percorso con una laurea triennale in economia:
Manager
Broker finanziario
Consulente aziendale
Consulente marketing
Analista dati
Settore vendite
Impiegato in procurement office
Accountant
Operatore in banca
Economista/professore
Giornalista con specializzazione economica
Operatore in una ONG
Perché il percorso di studi di economia nasce come “ibrido”
Siamo abituati a pensare che alcune carriere siano tracciate fin dall'inizio del nostro percorso di studi. Chi sceglie di iscriversi a medicina diventerà un medico, inevitabilmente, seguendo uno alla volta tutti i passaggi che conducono dall’ammissione al test d’ingresso fino alla fine dell’ultima specializzazione necessaria per realizzare il proprio sogno.
In ogni caso, le specializzazioni saranno diverse, ma comunque chi studia medicina si immagina un giorno in reparto, o comunque a contatto con un determinato tipo di persone, svolgendo determinate mansioni.
Gli studenti di medicina saranno medici, salvo rare eccezioni.
Per chi si iscrive a economia invece il quesito del “che lavoro fare dopo la laurea” rimane sempre aperto, principalmente perché si tratta di un tipo di formazione mista, in costante evoluzione, e che si basa su una realtà doppiamente mutevole: da un lato, il tessuto imprenditoriale, su cui lo studio dell’economia si basa, è in costante evoluzione, e genera nuove richieste, nuove sfide, nuovi tipi di professionalità.
D’altro canto, l’economia nasce come una disciplina olistica, che deve annettere molte branche diverse (microeconomia, macroeconomia, accounting, nuove tecnologie, finanza, geopolitica e altro).
Questo rende molto facile per lo studente di economia avere una visione d’insieme e poi specializzarsi in un ramo, rendendo le proprie competenze più settoriali e quindi più competitive.
In generale, questi sono i percorsi possibili dopo una triennale in economia:
1) magistrale
2) master
3) specializzazione autonoma, usando l’economia come trampolino
4) esperienza direttamente in azienda, tramite piccole consulenze
L’ultimo è forse il più sfidante e complesso da spiegare, ma lo vedremo meglio nel corso di questo articolo.
1) Scegliere una laurea magistrale
Come ogni facoltà triennale, anche per economia si palesa ad un certo punto l’opportunità di scegliere una magistrale. Gli indirizzi sono molti e si dovrebbe sempre operare una scelta basandosi sia sul mercato sia sulle materie in cui hai dimostrato una maggiore attitudine o interesse durante il tuo percorso di triennale.
Va detto che, allo stato attuale del mondo accademico, la magistrale consente di specializzarsi meglio. Spesso inoltre è richiesta come requisito in alcuni annunci di lavoro, anche se non certo la maggior parte.
In generale, la magistrale viene scelta da chi vuole aprire le porte di un dottorato di ricerca, mentre per tutti gli altri occorre valutare bene i pro e i contro. Considera attentamente la carriera che poi vuoi perseguire, dato che si tratta di un investimento economico e temporale non indifferente.
Che tipo di magistrale scegliere?
Uno dei problemi principali dell'università è che non in tutti i casi è in grado di comunicare efficacemente con il mondo del lavoro. Quindi, allo studente di economia triennale conviene sempre farsi autonomamente un'idea delle aziende del proprio territorio (o estere) e del tipo di professionalità di cui hanno bisogno.
In alternativa, è possibile ricorrere al Career Service dell'università stessa, che di solito garantisce un’intermediazione efficace con il mondo del lavoro.
Scegli la tua magistrale oculatamente prendendo quante più informazioni possibile e non solo dall'ambiente accademico.
2) Master
Un master di primo livello dà la stessa qualifica di una laurea magistrale, a livello internazionale (MA= master’s degree). la differenza rispetto a una laurea magistrale è che in media costa di più ma garantisce un maggiore contatto con il tessuto imprenditoriale o manageriale. Di master validi ce ne sono molti, i principali nel campo economico si orientano sul management avanzato, sulla finanza, sulla gestione di risorse umane, sull’amministrazione/contabilità e infine sul marketing.
Le possibilità sono moltissime: ti invitiamo a esplorarle con la dovuta calma e a scegliere solo istituti prestigiosi e in grado di mostrare il successo delle persone che hanno conseguito il master prima di te nel mondo del lavoro.
Infatti, a fronte di una spesa così alta, bisogna ricercare la garanzia che un master ti dia davvero dei contatti (e non solo dei contenuti) che con una magistrale ad esempio non potresti avere.
3) Specializzarsi in altro
Gli studenti di economia sono versatili, fantasiosi e aperti alle nuove sfide. Proprio per questo molti dopo la triennale in economia scelgono dei percorsi del tutto diversi da quello economico, per arricchire il proprio curriculum per puntare a posizioni ibride.
Però, cosa significa esattamente specializzarsi?
Abbiamo parlato nei due punti precedenti di master e lauree magistrali, ma ci sono anche altre opzioni percorribili: i concorsi, oppure lo studio personale, compresi i corsi MOOC (Massive Open Online Courses). Questo genere di formazione ha spopolato a partire dalla pandemia, ed è oggi una strada interessante per esplorare le proprie attitudini con dei corsi di livelli diversissimi anche di istituti prestigiosi, accessibili a prezzi molto più contenuti rispetto alla frequenza fisica.
La formazione da autodidatti non offre ovviamente le stesse garanzie e certificazioni che offre la formazione ufficiale. Però diciamo che se vuoi costruirti una carriera come data analyst, come consulente marketing, oppure ad esempio se vuoi lavorare nella cooperazione internazionale, allora non esiste un percorso predefinito e dovrai costruirti la tua carriera in autonomia.
4) Consulenza in azienda
Questo punto potrebbe essere compreso in quello precedente. In fondo iniziare a capire le proprie attitudini lavorando è un percorso ibrido a tutti gli effetti che non rientra in una formazione ufficiale.
Tuttavia non abbiamo voluto farlo afferire al punto precedente perché in realtà la consulenza in azienda merita un discorso a parte: entrare direttamente nel mondo del lavoro ha un valore inestimabile per il proprio curriculum, non solo perché si iniziano ad acquisire le soft skill necessarie per lavorare bene in qualsiasi ambiente. Ma soprattutto, perché i recruiter del vostro successivo posto di lavoro saranno molto più colpiti da una persona che ha già effettuato consulenze in reali aziende piuttosto che da una persona che ha studiato come autodidatta una disciplina.
Mostrare di aver saputo calare le proprie conoscenze teoriche nella vita vera è sempre un grande valore aggiunto, per la prossima azienda che ti assumerà.
Se sei uno studente o una studentessa di triennale, però, il fatto di lavorare come consulente in azienda potrebbe risultare uno scenario fantascientifico.
Da dove si inizia?
Come si inizia a lavorare da libero professionista?
Cosa bisogna pagare?
Ecco che a questo punto della discussione entra in gioco il metodo uWISE.
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